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DeRev è l'azienda di strategia digitale, comunicazione e marketing specializzata nella costruzione del posizionamento e della reputazione online, nel dialogo con le community sui social media e nella raccolta fondi tramite il crowdfunding.

Progettiamo e realizziamo soluzioni creative per affiancare grandi aziende, pubbliche amministrazioni, organizzazioni e personaggi pubblici nell’affrontare le loro sfide sul web, guidare i processi di innovazione e trasformazione digitale, lanciare nuovi trend topic ed essere protagonisti delle conversazioni sui social media, generando valore per sé e per i propri clienti.

Le nostre migliori referenze sono i risultati: con oltre 2.000.000 di iscritti alle nostre community sui social media, siamo entrati nel Guinness World Records, abbiamo lanciato la più grande campagna di reward crowdfunding in Italia, siamo stati nominati Digital Democracy Leader dal Parlamento Europeo e tra le 5 piattaforme più influenti nel generare empowerment.

Stare al passo con gli aggiornamenti delle piattaforme social non è facilissimo. Ma è fondamentale. Vi aiutiamo noi con questa guida aggiornata al 2023 con le dimensioni di immagini e video per Twitter, Instagram, Facebook, YouTube, TikTok e Pinterest!

https://t.co/xrlrdZa4DU

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RT @Robbb85: Come se la cavano i leader politici nella comunicazione sui social media? Con @DeRevOfficial abbiamo realizzato un nuovo repor…

RT @Robbb85: Ieri avevo anticipato su Insta l'uscita del report di @DeRevOfficial sulla comunicazione politica e stamattina in prima pagina…

RT @Robbb85: Ieri avevo anticipato su Instagram l'uscita del report di @DeRevOfficial sulla comunicazione politica e stamattina in prima pa…

RT @avinci_95: In un report di @DeRevOfficial, la classifica dei #post in italiano che hanno accumulato più #interazioni nel 2022 su #Faceb…

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Tutti lo chiedono, tutti lo vogliono! Chi? Il #creator ovviamente, sempre più conteso dalle piattaforme #social, in particolare quelle che puntano tutto sul video #marketing.

Certo, ognuno ha la propria strategia. #YouTube ha annunciato di recente che amplierà le possibilità di guadagno, estendendo il programma di monetizzazione anche ai video Shorts. Un tentativo evidente di contrastare #TikTok sul proprio terreno di battaglia, i #contenuti brevi.

Del tutto opposto l’approccio di #Twitch. L’azienda di Amazon, che da sempre poggia sulla creator economy, a breve inizierà a pagare un po’ meno gli #streamer più popolari. Ha fatto però sapere loro che parte dei ricavi persi potranno essere recuperati grazie a un nuovo programma di pubblicità. Difficile prevedere se basterà a frenare l’esodo dei creator verso YouTube.

La comunicazione di Giorgia Meloni, prima e dopo il voto, in questa riflessione del nostro CEO, Roberto Esposito, su HuffPost Italia.

La sconfitta di #Letta e #Salvini era scritta nell’andamento del dibattito #social. Entrambi non sono mai entrati nel radar delle conversazioni più calde, mentre #Meloni ha giocato bene le carte. 

Ma al di là di questo, la campagna #elettorale non ha regalato un confronto ricco: pochi i #temi cruciali, molti dei quali - portati dai candidati - non hanno appassionato gli #utenti. Abbiamo pesato gli argomenti del periodo pre-voto: qui ➡️ https://lnkd.in/dkgJbhMi trovate i 7 che hanno dominato la campagna per frequenza e reaction.

Esiste qualcosa capace di richiamare l’attenzione più del #porno? A quanto pare sì, e sono i prodotti #Apple. 

Ce l'ha rivelato #Pornhub, dati alla mano: ogni anno, durante l’evento di presentazione dei nuovi #iPhone, il portale erotico registra un calo significativo delle visite. Quest'anno non ha fatto eccezione e, mentre l'azienda di Cupertino svelava l'edizione 14 del suo celebre #smartphone, gli #utenti di Pornhub sono diminuiti sin dai primi minuti (-7,4%) dell’Apple event. Al termine della presentazione, tutto è tornato alla normalità.

Casomai ci fossero dubbi sulla popolarità di Apple, questi dati parlano da soli. Quando si dice una performance memorabile.

Ce ne siamo accorti tutti: è stata la #campagna #elettorale più #social di sempre. Ma questo non significa che i #leader politici italiani se la siano cavata bene. Tra linguaggi sbagliati, assenza di temi e veri e propri Epic fail, le performance sono state spesso tutt'altro che impeccabili.

Abbiamo individuato 7 errori commessi in modo più o meno trasversale. Li trovate qui ➡️ https://lnkd.in/dNNZfPA7

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Avete mai sentito parlare di Swatting? Si tratta della pratica di inviare unità di emergenza in un luogo preciso (ad esempio, la casa di un conoscente) con una falsa segnalazione. Il nome deriva dalla SWAT, unità di polizia statunitense altamente militarizzata.

Questo fenomeno si è diffuso soprattutto tra gamer, come ritorsione per una sconfitta o manifestazione di superiorità. Nonostante le pesanti conseguenze legali ed economiche che è facile immaginare, gli episodi sono vissuti come burle. Almeno finché non ci scappa il morto.

È il 2017. Due ragazzi di nome Casey Viner e Shane Gaskill discutono mentre giocano a Call of Duty: WWII. Casey minaccia Shane di mandargli la SWAT a casa e l’altro lo sfida, dandogli un indirizzo fasullo che spaccia per proprio. Casey allora contatta tale Tyler Barriss, un “esperto” di swatting popolare sul web, e lo incarica della truffa. Allertata da Barriss, la SWAT accerchia la casa con auto ed elicotteri. Il proprietario, che non c’entra nulla con Casey, Shine o Tyler, si affaccia all’ingresso e un proiettile lo colpisce al cuore. Muore un quarto d’ora dopo.

Chi si dedica allo swatting dimentica che mondo online e mondo offline appartengono alla stessa realtà. Che un reato che inizia sul web è comunque un reato. E che le conseguenze, alla fine, hanno un peso ben maggiore di una “kill” su Call of Duty.

La reputazione di un’azienda passa anche attraverso i canali social dei suoi dipendenti. Per questo, per un brand è fondamentale metterli in condizione di parlare correttamente dell’azienda e anche di invogliarli a farlo. Come? Offrendogli formazione, spunti e esperienze invidiabili che vorranno raccontare ad amici, colleghi e follower.

Gli strumenti per questa tecnica di comunicazione si chiamano Employer branding e Brand ambassador. Li abbiamo spiegati qui 👉 https://derev.com/2022/08/employer-branding-e-brand-ambassador-come-coinvolgere-i-dipendenti/

Maggiore varietà, per maggiore comodità: sembra questo il senso degli ultimi aggiornamenti in campo tech & digital.

Il quadro è quello di un settore sempre più mirato alla personalizzazione e diversificazione dei servizi.

Ecco, dunque, che le app vengono incontro alle nostre risorse finanziarie, ci aiutano a esprimere le nostre emozioni, a difendere i nostri spazi. O, più semplicemente, ad avere maggiori opzioni per divertirci.

Qui nel dettaglio le novità di cui parliamo 👇

In tante occasioni, mi viene chiesto se mi piacerebbe investire nel #Cilento per costruire con le mie aziende DeRev e ALTERSIDE qualcosa nella mia terra d'origine. Beh, l'ho fatto oggi.

Una mela al giorno toglie il medico di torno. Se però non vi piacciono le mele, vanno bene anche zero accessi ai social media, per una settimana. Perché una piccola disintossicazione dalle piattaforme ci fa stare meglio.

Parola dell’Università di Bath, che ha condotto una ricerca pubblicata sulla rivista Cyberpsychology, Behavior and Social Networking. La ricerca ha coinvolto 154 persone tra i 18 e i 72 anni, alle quali è stato imposto di non utilizzare social media per 7 giorni.

Al termine del periodo “detox”, il livello di benessere è aumentato del 4,9% rispetto all’inizio del test, mentre quelli di depressione e ansia sono scesi del 2,2% e 1,7%.

Si parla spesso degli effetti collaterali veri o presunti del consumo social. Il problema non sono le piattaforme in sé, ma come le usiamo: eccessi e ossessioni non possono che causare o aggravare una situazione di stress. Ben venga dunque una settimana di stacco, se vi accorgete di stare sviluppando una dipendenza. Poi però tornate, vero? 🥺

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Avete mai sentito parlare di Swatting? Si tratta della pratica di inviare unità di emergenza in un luogo preciso (ad esempio, la casa di un conoscente) con una falsa segnalazione. Il nome deriva dalla SWAT, unità di polizia statunitense altamente militarizzata.⁠
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Questo fenomeno si è diffuso soprattutto tra gamer, come ritorsione per una sconfitta o manifestazione di superiorità. Nonostante le pesanti conseguenze legali ed economiche che è facile immaginare, gli episodi sono vissuti come burle. Almeno finché non ci scappa il morto.⁠
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È il 2017. Due ragazzi di nome Casey Viner e Shane Gaskill discutono mentre giocano a Call of Duty: WWII. Casey minaccia Shane di mandargli la SWAT a casa e l’altro lo sfida, dandogli un indirizzo fasullo che spaccia per proprio. Casey allora contatta tale Tyler Barriss, un “esperto” di swatting popolare sul web, e lo incarica della truffa. Allertata da Barriss, la SWAT accerchia la casa con auto ed elicotteri. Il proprietario, che non c’entra nulla con Casey, Shine o Tyler, si affaccia all’ingresso e un proiettile lo colpisce al cuore. Muore un quarto d’ora dopo.⁠
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Chi si dedica allo swatting dimentica che mondo online e mondo offline appartengono alla stessa realtà. Che un reato che inizia sul web è comunque un reato. E che le conseguenze, alla fine, hanno un peso ben maggiore di una “kill” su Call of Duty.⁠
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#DeRev #digitale #strategiadigitale #comunicazionedigitale #metaverso #realtàvirtuale

La reputazione di un’azienda passa anche attraverso i canali social dei suoi dipendenti. Per questo, per un brand è fondamentale metterli in condizione di parlare correttamente dell’azienda e anche di invogliarli a farlo. Come? Offrendogli formazione, spunti e esperienze invidiabili che vorranno raccontare ad amici, colleghi e follower.⁠
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Gli strumenti per questa tecnica di comunicazione si chiamano Employer branding e Brand ambassador. Li abbiamo spiegati al 👉Link in bio⁠
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#DeRev #digitale #socialmedia #strategiadigitale #contentcreator #marketigdigitale #comunicazionedigitale

Maggiore varietà, per maggiore comodità: sembra questo il senso degli ultimi aggiornamenti in campo tech & digital.

Il quadro è quello di un settore sempre più mirato alla personalizzazione e diversificazione dei servizi.

Ecco, dunque, che le app vengono incontro alle nostre risorse finanziarie, ci aiutano a esprimere le nostre emozioni, a difendere i nostri spazi. O, più semplicemente, ad avere maggiori opzioni per divertirci.

Qui le novità di cui parliamo 👆

#DeRev #digitale #comunicazione #socialmedia #community #comunicazionedigitale

Una mela al giorno toglie il medico di torno. Se però non vi piacciono le mele, vanno bene anche zero accessi ai social media, per una settimana. Perché una piccola disintossicazione dalle piattaforme ci fa stare meglio.⁠
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Parola dell’Università di Bath, che ha condotto una ricerca pubblicata sulla rivista Cyberpsychology, Behavior and Social Networking. La ricerca ha coinvolto 154 persone tra i 18 e i 72 anni, alle quali è stato imposto di non utilizzare social media per 7 giorni.⁠
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Al termine del periodo “detox”, il livello di benessere è aumentato del 4,9% rispetto all’inizio del test, mentre quelli di depressione e ansia sono scesi del 2,2% e 1,7%.⁠
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Si parla spesso degli effetti collaterali veri o presunti del consumo social. Il problema non sono le piattaforme in sé, ma come le usiamo: eccessi e ossessioni non possono che causare o aggravare una situazione di stress. Ben venga dunque una settimana di stacco, se vi accorgete di stare sviluppando una dipendenza. Poi però tornate, vero? 🥺⁠
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#DeRev #digitale #comunicazione #socialmedia #community #comunicazionedigitale

Ce ne siamo accorti tutti: Instagram non è più quello di un tempo. Se ne sono accorte persino Chiara Ferragni e le sorelle Kardashian, che hanno condiviso una petizione per chiedere alla piattaforma di smettere di imitare TikTok. In effetti, negli ultimi mesi Instagram ha inseguito il social di ByteDance, puntando tutto su video e creator economy e abbandonando o lasciando in secondo piano alcune feature che lo caratterizzavano. L’ultimo aggiornamento dell’algoritmo è del mese di luglio.⁠
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D’altronde, il CEO Adam Mosseri lo aveva annunciato a inizio anno: “Il mondo sta cambiando e dobbiamo cambiare con lui”. Ma gli utenti non ci stanno. Al punto che Mosseri si è visto costretto a fare marcia indietro, e tra due settimane il feed tornerà a somigliare a com'era prima dell'estate. ⁠
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I dati premieranno questa scelta? Staremo a vedere. In attesa della "prossima puntata", facciamo il punto di tutte le ultime novità di Instagram al 👉 Link in bio⁠
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#DeRev #digitale #strategia #strategiadigitale #comunicazione #comunicazionedigitale

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