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SOCIAL MEDIA MARKETING
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Aug 9, 2022 ·
Avete mai sentito parlare di Swatting? Si tratta della pratica di inviare unità di emergenza in un luogo preciso (ad esempio, la casa di un conoscente) con una falsa segnalazione. Il nome deriva dalla SWAT, unità di polizia statunitense altamente militarizzata. Questo fenomeno si è diffuso soprattutto tra gamer, come ritorsione per una sconfitta o manifestazione di superiorità. Nonostante le pesanti conseguenze legali ed economiche che è facile immaginare, gli episodi sono vissuti come burle. Almeno finché non ci scappa il morto. È il 2017. Due ragazzi di nome Casey Viner e Shane Gaskill discutono mentre giocano a Call of Duty: WWII. Casey minaccia Shane di mandargli la SWAT a casa e l’altro lo sfida, dandogli un indirizzo fasullo che spaccia per proprio. Casey allora contatta tale Tyler Barriss, un “esperto” di swatting popolare sul web, e lo incarica della truffa. Allertata da Barriss, la SWAT accerchia la casa con auto ed elicotteri. Il proprietario, che non c’entra nulla con Casey, Shine o Tyler, si affaccia all’ingresso e un proiettile lo colpisce al cuore. Muore un quarto d’ora dopo. Chi si dedica allo swatting dimentica che mondo online e mondo offline appartengono alla stessa realtà. Che un reato che inizia sul web è comunque un reato. E che le conseguenze, alla fine, hanno un peso ben maggiore di una “kill” su Call of Duty.
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Aug 3, 2022 ·
Maggiore varietà, per maggiore comodità: sembra questo il senso degli ultimi aggiornamenti in campo tech & digital. Il quadro è quello di un settore sempre più mirato alla personalizzazione e diversificazione dei servizi. Ecco, dunque, che le app vengono incontro alle nostre risorse finanziarie, ci aiutano a esprimere le nostre emozioni, a difendere i nostri spazi. O, più semplicemente, ad avere maggiori opzioni per divertirci. Qui nel dettaglio le novità di cui parliamo 👇
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Aug 1, 2022 ·
Una mela al giorno toglie il medico di torno. Se però non vi piacciono le mele, vanno bene anche zero accessi ai social media, per una settimana. Perché una piccola disintossicazione dalle piattaforme ci fa stare meglio. Parola dell’Università di Bath, che ha condotto una ricerca pubblicata sulla rivista Cyberpsychology, Behavior and Social Networking. La ricerca ha coinvolto 154 persone tra i 18 e i 72 anni, alle quali è stato imposto di non utilizzare social media per 7 giorni. Al termine del periodo “detox”, il livello di benessere è aumentato del 4,9% rispetto all’inizio del test, mentre quelli di depressione e ansia sono scesi del 2,2% e 1,7%. Si parla spesso degli effetti collaterali veri o presunti del consumo social. Il problema non sono le piattaforme in sé, ma come le usiamo: eccessi e ossessioni non possono che causare o aggravare una situazione di stress. Ben venga dunque una settimana di stacco, se vi accorgete di stare sviluppando una dipendenza. Poi però tornate, vero? 🥺
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Aug 5, 2022 ·
La reputazione di un’azienda passa anche attraverso i canali social dei suoi dipendenti. Per questo, per un brand è fondamentale metterli in condizione di parlare correttamente dell’azienda e anche di invogliarli a farlo. Come? Offrendogli formazione, spunti e esperienze invidiabili che vorranno raccontare ad amici, colleghi e follower. Gli strumenti per questa tecnica di comunicazione si chiamano Employer branding e Brand ambassador. Li abbiamo spiegati qui 👉 https://derev.com/2022/08/employer-branding-e-brand-ambassador-come-coinvolgere-i-dipendenti/
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Aug 2, 2022 ·
In tante occasioni, mi viene chiesto se mi piacerebbe investire nel #Cilento per costruire con le mie aziende DeRev e ALTERSIDE qualcosa nella mia terra d'origine. Beh, l'ho fatto oggi.
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